Come sempre dopo aver fatto il biglietto, mi sistemo strategicamente in prossimità dell'uscita e inizio ad aspettare che il viaggio cominci. Il protagonista di oggi non tarda a farsi avanti: un tizio alto un metro e novanta, ciondolante su una delle maniglie muggisce selvaggiamente con gli occhi riversi all'indietro. Trattenendomi dal ridere faccio finta di niente e tuttavia non basta, perchè nel giro di pochi secondi capisco cosa sta facendo: si sta masturbando! Infatti vicino a lui è ferma una ragazza che è stata presa di mira come oggetto erotico. Cullato dal moto le volge sguardi languidi, mentre passa la mano su bocca, torace e pacco (ogni volta ancheggiando come Elvis) fintanto che non arriva la fermata dove scende. Il resto del viaggio è stato da manuale: autobus pieno, gente con la tosse che non si mette la mano davanti alla bocca (vi ricordate la scena di "Virus Letale" con Dustin Hoffman?) e la scolaresca elementare da 40 cinni urlanti, seguita da degli insegnati trogloditi che impartivano l'ordine di spingere chi era già a bordo.
SEE YOU SPACE COWBOY...
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