mercoledì 25 gennaio 2017

Arrival (2017)

Gli alieni nel 2017 viaggiano su pagnotte giganti e non sui classici dischi da film in bianco e nero.
Trama: Quando sulla Terra appaiono 12 misteriosi ufo, il primo contatto è affidato alla linguista Louise Banks e Ian Donnelly scienziato e fisico.

Se finalmente arrivassero gli alieni, come potremmo approcciarci pacificamente a loro? C'è chi dice con la matematica, altri dicono con la scienza, mentre il film suggerisce che il metodo più rapido e sicuro è attraverso il dialogo. La pellicola ha forti rimandi a suoi predecessori quali "District 9" per la regia; "Contact" come sfondo (fanta)scientifico; "2001 Odissea nello Spazio" per un rimando classico che non guasta mai (le astronavi assomigliano al monolito nero) e "Alien" come claustrofobia e inquietitudine.
La recitazione è ben dosata e non si notano momenti in cui gli attori caricano i loro personaggi. Nulla da dire su Renner e Whitaker come personaggi di supporto alla Adams.
La colonna sonora ha un tema ricorrente che accentua il disagio e la frenesia della situazione, catapultando lo spettatore ancor di più all'interno della storia.
Complessivamente parlando il film è veramente ben riuscito, tuttavia consiglierei una seconda visione solo a chi lo vuole rivedere in lingua originale e/o per chi vuole approfondire meglio la trama.

"STAI SOGNANDO ANCHE TU NELLA LORO LINGUA?..."

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