giovedì 22 settembre 2016

Il mio nome è Jason Bourne...

...e ricordo tutto!"

"Ricordare, non significa sapere chi sei!" così mi diceva Niki Parson prima di essere uccisa. Si sbagliava, io so chi sono:

-Mi ricordo che in gioventù, prima di Treadstone, mi chiamavano "Will il genio ribelle". Al tempo ero amico del più grande filantropo di Gotham City, ma a causa delle mie frustrazioni dovetti scappare. Fu l'inizio del mio tormento.
-Mi ricordo che in seguito assunsi brevemente l'identità di "Mr. Ripley".
-Mi ricordo che giocare a poker, aiutato dal mio amico grosso e verde (forse lo avrete visto aiutare gli Avengers), era uno scherzo. A quei tempi piovevano fiches.
-Mi ricordo che per un breve periodo tornai a frequentare il mio amico Gothamita, "lo scapolo d'oro". Insieme tentammo di inscenare una commedia in cui due angeli ribelli miravano alla disfatta del paradiso, che però non andò a buon fine.
-Mi ricordo di essere andato a Las Vegas, reclutato dal "re dei ladri" come depistatore per le sue macchinazioni. E' allora che il governo mi propose una seconda chance, dandomi la possibilità di pulire il mio passato... di ripartire da zero.
-Mi ricordo che divenni Jason Bourne. Mi ricordo il dolore. Mi ricordo Marie.
-Mi ricordo altre vite, altre identità, altre vittorie e altre sconfitte.
-Io so chi sono:
Matt Damon è al suo terzo e ultimo (si spera) episodio della saga del super agente segreto più ricercato dalla CIA.
Trama: Ancora una volta Jason Bourne viene attirato fuori dal suo anonimato con l'ennesimo "file segreto", stavolta riguardante suo padre. Ancora una volta gli agenti normali falliscono a catturarlo, ancora una volta si presenta al nuovo cattivo (una gnocchissima Alicia Vikander, che ben sappiamo essere un Cyborg), ancora una volta fugge in macchina, ancora una volta vince lo scontro con il boss finale e ancora una volta sentiamo "Extreme Ways" di Moby.

Partiamo dalla fine: il film mi è piaciuto anche se non mi ha entusiasmato moltissimo (mi sono quasi addormentato e mio fratello, anche lui grande amante della serie, ha avuto la mia stessa reazione). Se vogliamo essere sinceri è un buon Pizza Movie che non richiede particolare attenzione, ne tantomeno l'aver visto i precedenti episodi. La regia è nuovamente affidata a Paul Greengrass, già autore di The Bourne Supremacy e Ultimatum, che però non riesce a creare un prodotto credibile cadendo nel banale del "già visto e già vissuto". Il personaggio di Bourne a questo giro di giostra appare stanco (fisicamente ed emotivamente), dando l'impressione di non volerne sapere più nulla di ciò che lo circonda e tantomeno di iniziare nuovi scontri con volti a lui ignoti. Insomma a conti fatti Matt Damon ci chiede di farla finita con questa saga perchè non ne ha più voglia (e non gliene dò torto).

SEE YOU SPACE DOBERMANN...

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